About
La mia avventura nell’arte ha inizio negli anni ’90 quando entro in contatto con il movimento Hip Hop, e in particolare con il mondo dei graffiti che in Italia muoveva i suoi primi passi. Era un periodo di scoperta in cui si intuiva la forza della comunicazione su muro e si percepiva l’urgenza dello sviluppo di uno stile personale. Internet non era ancora così popolare e lo stile doveva colpire pur mantenendo l’anonimato.
È stata la mia prima scuola, ma in un certo senso quel modo di operare mi guida ancora oggi. Sono convinto che se qualcuno ha qualcosa da trasmettere attraverso l’arte, lo deve fare! Per questo ad un certo punto ho fatto quello che viene definito il grande salto, decidendo di lasciare il classico posto fisso per dedicarmi finalmente al 100% a ciò che amo fare, con la convinzione che nella vita serva avere coraggio per inseguire i propri sogni. L’emozione che un’opera può far nascere nell’animo dell’osservatore, attraverso una connessione tra artista e fruitore, è qualcosa di incredibile.
Nel tempo la mia arte si è spostata dal muro ad altre tecniche seguendo un percorso naturale in cui sono intervenuti vari fattori: l’interesse personale per la storia dell’arte, gli studi artistici al D.A.M.S. di Bologna, l’infatuazione per il jazz e il suo studio approfondito a livello pratico, teorico e storico.
La curiosità nei confronti delle tecniche tradizionali delle belle arti mi hanno spinto, da autodidatta, ad approfondire quello che istintivamente sentivo potermi aiutare nella definizione di un mio proprio stile. La pittura a pennello prima su cartongesso e poi su tela, il collage, le tecniche dell’incisione e della serigrafia, il disegno a matita e l’acquerello; tutto questo mi ha portato a sviluppare una mia tecnica di lavorazione delle lastre di ferro con vernici e ruggine.
Assieme al filone della ritrattistica (jazz ma non solo), ho voluto sviluppare anche dei progetti dal carattere più decorativo ed universale. Nasce così il concept di W.HOW con l’intento di promuovere un approccio interattivo stimolato da giochi combinatori di forme e colori.
Dal 2009 mi sono fatto conoscere con il marchio THE ORIGINAL DAVE GUCCIONE, denominazione che ho cambiato in DAVE GUCCIONE VISUAL da quando ho deciso di farne la mia attività professionale.
Nel tempo ho potuto esporre le mie opere in diversi contesti, in mostre collettive e personali e in fiere d’arte. Ho avuto la possibilità di collaborare con jazz club e festival musicali come Veneto Jazz e Vicenza Jazz, ho allestito personalmente mostre in contesti di musica Soul e Rhythm and Blues elaborando anche delle serie serigrafiche in edizioni limitate create appositamente per tali eventi.